A 40 anni dalla morte di Piersanti Mattarella.

Era il 6 gennaio 1980 quando il Presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, si stava recando in chiesa insieme alla sua famiglia per celebrare un giorno di festa.

Piersanti Mattarella

Era la giornata dell’Epifania quando il Presidente in Via della Libertà, entrando nella sua auto, fu ucciso da alcuni colpi di pistola.
Morì così il Presidente, sotto gli occhi increduli dei suoi familiari.

Letizia Battaglia, famosa fotografa Siciliana, fu la prima a scattare delle foto e in una di queste, riuscì a catturare uno dei momenti più brutti di quel giorno, il momento in cui, il fratello, Il Presidente della Repubblica Serio Mattarella, cercò invano di soccorre suo fratello.

Foto dell’omicidio di Piersanti Mattarella della fotografa Letizia Battaglia

La carriera politica

Piersanti Mattarella era un uomo della DC, grande amico di Aldo Moro, sostenitore della politica onesta e del rispetto della legge.
Nel 1964 quando Palermo era nelle mani di Vito Ciancimino, Salvo Lima e si verificò il “Sacco di Palermo”, una delle più importanti speculazioni edilizie del nostro Paese, Mattarella divenne consigliere comunale e poi deputato regionale.

Piersanti Mattarella e Aldo Moro


Denunciò le pratiche clientelari dei consiglieri regionali con una prassi che denominò “provincializzazione”: I consiglieri erano troppo concentrati a realizzare gli interessi dei territori in cui venivano eletti e poco interessanti alla politica di tutta la regione.
Poi Mattarella criticò anche il numero esorbitante  degli incarichi affidati in Assemblea e Giunta.

Negli anni successivi come assessore al bilancio, si occupò di approvare tutti i rendiconti arretrati, facendo approvare nei termini quelli successivi.
Nel 1978 divenne Presidente della Regione Sicilia e mise subito in moto una importante opera riformatrice, dalla razionalizzazione delle competenze degli assessori ai provvedimenti contro la disoccupazione, dal nuovo piano di ammodernamento agricolo all’istituzione delle unità sanitarie locali,  fino alla riforma degli enti economici siciliani e alla lotta alla mafia.
Mattarella si oppose fortemente al clientelismo, alle illegalità, riformò davvero le istituzioni dall’interno.
Pietro Grasso disse :  «Stava provando a realizzare un nuovo progetto politico-amministrativo, un’autentica rivoluzione. La sua politica di radicale moralizzazione della vita pubblica, secondo lo slogan che la Sicilia doveva mostrarsi ‘con le carte in regola’, aveva turbato il sistema degli appalti pubblici con gesti clamorosi, mai attuati nell’isola»

Piersanti Mattarella e Sandro Pertini


Divenne anche assisistente ordinario di diritto privato all’Università di Palermo.

Le indagini


Questo omicidio si inserì in quei famosi delitti politici di cui poco si conosce ancora.
Secondo Giovanni Falcone i responsabili dell’omicidio furono alcuni esponenti eversivi di estrema destra con l’appoggio di Cosa Nostra.

“È un’indagine estremamente complessa perché si tratta di capire se, e in quale misura, la pista nera sia alternativa a quella mafiosa, oppure si compenetri con quella mafiosa”.

Giovanni Falcone

Il processo


Dopo la morte di Falcone, l’omicidio fu considerato soltanto come un delitto di mafia, fu la Commissione a stabilire la morte di Mattarella, secondo alcuni collaboratori. Vennero condannati all’ergastolo i principali boss di Cosa Nostra, considerati i mandanti dell’omicidio. Gli esecutori non sono stati ancora individuati.
Nel 2008 sono state riaperte le indagini.
L’indagine della Procura di Palermo è affidata al Procuratore Francesco Lo Voi, all’Aggiunto Salvatore De Luca e al Sostituto Roberto Tartaglia.

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