Vittime civili

Rita Atria: una siciliana ribelle

Rita Atria era una ragazza siciliana di 17 anni quando morì il 26 luglio 1992. Proveniva da una famiglia mafiosa; il padre infatti, era un pastore affiliato a Cosa Nostra. Quando morì il padre, si consolidò ancora di più il legame con il fratello, legato anch'egli alla mafia. Quando fu ucciso il fratello Nicola, la moglie Piera Aiello, decise di collaborare con la polizia, diventando una testimone di giustizia. Oggi Piera è membro della Commissione Parlamentare Antimafia, dopo essere stata eletta come Deputata alle elezioni del 2018. A soli 17 anni, Rita decise di seguire le orme della cognata e di collaborare con la giustizia, in particolare con Paolo Borsellino. Per lei diventò come un padre, anche perché tutta la sua famiglia la rinnegò, considerandola una traditrice. Rita Atria Grazie alle sue preziose testimonianze e quelle della cognata, fu possibile arrestare numerosi mafiosi di…

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Pio La Torre e Rosario Di Salvo, due destini intrecciati.

Pio La Torre fu politico siciliano ucciso il 30 Aprile 1982. Aderì al Partito Comunista italiano, svolgendo importanti ruoli, da consigliere comunale a Palermo fino alla elezione come deputato. Fu il principale promotore della legge che introduceva il reato di associazione mafiosa (art. 416 Bis c.p, cosiddetta Legge Rognoni-La Torre) ed una norma che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi.Soltanto dopo la sua morte queste leggi vennero approvate. Prese parte alla Commissione Parlamentare Antimafia, accusando in una relazione politici come Vito Ciancimino e Salvo Lima, principali esponenti della DC in Sicilia, di intrattenere rapporti con la mafia. Fu componente della Commissione Difesa, si oppose duramente alla costruzione missilistica della base NATO a Comiso, perché avrebbe inciso duramente sul mantenimento della pace nel Mar Mediterraneo. Con Pio La Torre fu ucciso anche un suo collaboratore, Rosario Di Salvo, che quella mattina si trovava alla…

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La morte di Graziella Campagna

Graziella Campagna era una ragazza siciliana di soli 17 anni e fu uccisa il 12 dicembre 1985. Graziella dopo aver abbandonato gli studi, iniziò a lavorare in una lavanderia. Durante una normalissima giornata di lavoro, trovò un documento nella tasca di una camicia. Quel documento era di proprietà di un certo "Ingegner Cannata", che si scoprì essere più tardi, Gerlando Alberti junior, nipote latitante del boss Gerlando Alberti. Quest'informazione le costerà la vita. Infatti dopo la sua giornata di lavoro, venne rapita ed uccisa. Fu ritrovata con cinque ferite d'arma da fuoco. Dopo numerose indagini e a seguito del processo, furono condannati all'ergastolo Gerlando Alberti junior ed il suo collaboratore Giovanni Sutera; Franca Federico, titolare della lavanderia e sua cognata Agata furono condannate a due anni di penitenziario per favoreggiamento. A Graziella è dedicato il film " La vita rubata".

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Annalisa Durante, una piccola vittima della camorra.

Annalisa Durante fu uccisa il 27 Marzo 2004 a Forcella, durante uno scontro a fuoco tra diverse fazioni della camorra. Annalisa aveva soltanto 14 anni ed è morta per essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato; un momento di ferocia, di violenza, che in certe zone sono purtroppo all'ordine del giorno. Nel suo diario scrisse:" Le strade mi fanno paura. Sono piene di scippi e rapine. Quartieri come i nostri sono a rischio". La storia di Annalisa è raccontata anche nel romanzo "Gomorra" di Roberto Saviano. Il 16 aprile 2008 fu condannato in via definitiva per l'omicidio della ragazza, Salvatore Giuliano a venti anni di reclusione.

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In ricordo di Giuseppe Di Matteo

  Oggi la pagina ricorda l'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo avvenuto l'11 gennaio 1996. Giuseppe era il figlio di Santino Di Matteo, collaboratore di giustizia che rilasciò varie dichiarazioni sulla strage di Capaci e sull'uccisione di Ignazio Salvo. Per questo motivo fu rapito il figlio, il 23 novembre 1993, quando aveva soltanto 13 anni, da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca. Il bambino dopo 180 giorni di prigionia fu sciolto nell'acido. Gli esecutori materiali del delitto furono Vincenzo Chiodo, Enzo Salvatore Brusca e Giuseppe Monticciolo. Per il sequestro e l'omicidio del piccolo Giuseppe, oltre Giovanni Brusca, sono stati condannati all'ergastolo circa 100 mafiosi tra cui Leoluca Bagarella, Salvatore Benigno, Salvatore Bommarito, Luigi Giacalone, Francesco Giuliano, Giuseppe Graviano, Salvatore Grigoli, Matteo Messina Denaro, Michele Mercadante, Biagio Montalbano e Gaspare Spatuzza. « Ho ucciso Giovanni Falcone. Ma non era la…

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Simonetta Lamberti, uccisa dalla camorra a 11 anni.

Quegli occhi, quello sguardo, quel sorriso, appartengono ad una bambina uccisa a soli 11 anni il 29 maggio 1982 dalla camorra. Simonetta Lamberti è stata uccisa nel corso di un attentato il cui obiettivo era il padre, il giudice Alfonso Lamberti, procuratore di Sala Consilina, con il quale stava rincasando in auto a Cava de' Tirreni dopo una giornata trascorsa al mare. I due erano in auto, quando ad un certo punto la loro auto fu affiancata da un'altra vettura, dalla quale furono esplosi numerosi colpi di arma da fuoco. Questi ultimi colpirono il magistrato in modo non grave, mentre Simonetta fu centrata alla testa e morì praticamente sul colpo. È ricordata come la prima di una serie di bambini vittime innocenti per particolare crudeltà durante le guerre di camorra degli anni '80.

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