Don Giuseppe Diana, fu un sacerdote ucciso il 19 marzo 1994 a Casal di Principe.
Aveva solo 36 anni quando gli fu stroncata la vita, ucciso nella sua parrocchia: la chiesa di San Nicola di Bari, un luogo sacro, che dovrebbe essere un luogo d’amore e pace.
Don Giuseppe Diana era fermamente convinto che l’essere cristiano, fosse inconciliabile con l’essere un camorrista, per questo, attraverso le sue celebrazioni e non solo, invitava gli abitanti di Casale a vivere la propria vita in comunione con il Vangelo. Celebre fu la sua lettera nella quale scrisse “Per amore del mio popolo non tacerò”, con la quale invitava i cittadini ad un impegno contro la camorra, denunciando il clan dei Casalesi.
Quando fu ucciso, si aprirono le indagini e anche le prime opere di depistaggio. Molti infatti, paventavano ipotesi sulla sua presunta inclinazione alla pedofilia, la frequentazione con prostitute, tutti attacchi diretti ad occultare le reali ragioni.
Furono condannati per l’omicidio: Nunzio De Falco come mandate e Giuseppe Quadrano, Mario Santoro e Francesco Piacenti come esecutori materiali.
Lo ricordiamo con una delle sue frasi più famose: “Per amore del mio popolo non tacerò