Letizia Battaglia è deceduta.

Letizia Battaglia

È deceduta oggi, 13 aprile 2022, Letizia Battaglia, all’età di 87 anni, la storica fotoreporter sempre in prima linea per immortalare la sua amata Sicilia.

Dai suoi scatti emergono i dolori, gli orrori della guerra di mafia, i cadaveri, le mogli accanto ai corpi dei propri mariti, i bambini increduli e sconvolti, ma soprattutto le donne.
Ha cercato di raccontare una pagina terribile della storia del nostro paese semplicemente attraverso i suoi scatti, arte pure, diventati celebri in tutto il mondo. Scatti di arresti, omicidi, scatti tra le viuzze di Palermo.

Ha raccontato anche quando gli capitò fotografare uno dei personaggi di spicco di Cosa Nostra dell’epoca: Luciano Liggio, quando entro per la prima volta in tribunale.

“So che se avesse potuto, mi avrebbe ammazzato. Pensa come si sentivano loro, i mafiosi, a essere fotografati da una donna. Erano così pieni della loro autorità. Io tremavo. Ho un solo scatto fermo. Ma tremavo di emozione, non di paura. I boss davano una tale sensazione di potere crudele e tu li stavi sfidando”.

Lerizia Battaglia

Gli scatti più importanti

Lo scatto più importante è quello del 6 gennaio 1980,quando la mattina dell’Epifania fu una delle prime a raggiungere l’auto in cui fu ucciso il Presidente della Regione Piersanti Mattarella, il quale insieme alla sua famiglia si stava recando in chiesa.

Morte di Piersanti Mattarella, foto di Letizia Battaglia

Lo scatto alla. moglie di Vito Schifani, Rosaria Costa, vedova dell’agente ucciso nella strage di Capaci.

La moglie di Vito Schifani, ucciso nella strage di Capaci


Il suo impegno civile le hanno permesso si ottenere numerosi premi e collaborare con prestigiose agenzie giornalistiche mondiali.

Letizia Battipaglia

Molto spesso essere in prima linea, arrivare per prima e scattare il momento che tutti i telegiornali aspettano con ansia, quello che sarà ricordato per sempre, non è stato sempre facile.

Infatti non ha immortalato molti momenti tragici, come ad esempio la strage di Via D’Amelio in cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino.

“Ricordo i corpi per terra a pezzi, la pancia. Io non potevo proprio fotografargli la pancia. Però ora che sono passati tanti anni so che le foto che non ho fatto sono quelle che mi fanno più male. Perché non le ho fatte, mi mancano. È come se avessi mancato loro di rispetto”.

Letizia Battaglia
Letizia Battaglia e Paolo Borsellino

Negli anni ’80 ha creato il ‘laboratorio d’If’ dove si sono formati fotografi e fotoreporter palermitani come la figlia Shobha, Mike Palazzotto e Salvo Fundarotto.

Letizia dopo un periodo di lontananza dalla sua terra, per liberarsi dagli orrori che l’avevano accompagnata negli anni precedenti, decide di ritornare e nel 2017 inaugura, ai Cantieri Culturali della Zisa il Centro Internazionale di Fotografia, da lei diretto.

Impegno in politica

Trascorre dieci anni in politica, prima come consigliere comunale, poi assessore e infine deputato regionale.

La ricorderemo sempre per sua voglia di fare, di raccontare, di cristallizzare momenti importanti, ma soprattutto per il suo amore per la vita, nonostante le difficoltà.

“È stata lucida e attiva fino alla fine”. Gli ultimi momenti di vita di Letizia Battaglia sono ricordati così dalla figlia Patrizia Stagnitta.

“Mia madre – dice – non si fermava mai. Malgrado le sofferenze della malattia e le difficoltà di movimento continuava ad avere tanti contatti, a partecipare a incontri anche all’estero e ad affrontare perfino lunghi viaggi. Proprio la settimana scorsa era andata a Orvieto per partecipare a un workshop. La grande voglia di vivere non le era mai passata”.


Ciao Letizia e grazie di tutto.
#letiziabattaglia

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