La primavera di “pace” e la lotta dei curdi

Articolo di Antonio Mazzotta

I precedenti alla primavera di pace

La Turchia, da 8 anni a questa parte,non vede di buon grado la presenza curda vicino i propri confini. Questo astio è nato quando la guerra civile del 2011 in Siria, ha portato i due popoli a scontrarsi perché facenti parte di due fazioni opposte.

I curdi, dalla loro parte, hanno, sin dalla fine della prima guerra mondiale, lottato per guadagnare un terreno che possa essere riconosciuto come Stato. Questa determinazione è da sempre, stata travisata dai turchi come segnale di pericolo per il loro Paese.

9 ottobre 2019: La primavera di pace

Il presidente turco Erdogan, dal suo profilo twitter, annuncia l’inizio dell’offensiva turca nel nordest della Siria (zona presidiata per lo più da curdi); parte ufficialmente l’operazione “primavera di pace”.

L’obiettivo di Erdogan è chiaro, creare una zona cuscinetto, cacciando via i curdi, per inserire 2 milioni di profughi siriani fuggiti dalla guerra in Siria che in Turchia non sono più ben accetti.

La manovra vede le forze armate turche combattere a fianco dell’esercito libero siriano per allontanare dai confini della Turchia le milizie dell’Ypg (unità combattenti di protezione popolare curde) poiché considerate pericolose al pari dei Pkk (paramilitari del partito dei lavoratori curdo).

I raid aerei hanno iniziato da subito a bombardare le città con prevalenza curda.

La posizione delle grandi potenze

Stati Uniti: Incoerenza è il termine che meglio descrive la posizione degli Stati Uniti riguardo questo confitto. Trump avendo ritirato i suoi uomini dalle terre siriane, vista l’ormai vittoria nei confronti dell’Isis secondo il Presidente della Casa Bianca, ha lasciato i curdi in una situazione di pericolo e di instabilità. Solo dopo l’attacco da parte dei turchi ha espresso una posizione di vicinanza al popolo curdo “incoraggiando fortemente la Turchia a porre fine alle azioni militari nel nordest della Siria”.

Il Presidente degli Stati Uniti D’America Trump.
(Photo by Dan Kitwood/Getty Images)

Russia: Putin è stato l’intermediario tra Assad e i curdi. Grazie alla Russia, intervenuta dopo il ritiro delle truppe americane, Damasco e l’esercito curdo ora combattono insieme contro l’offensiva turca.

Europa: La posizione dell’Europa è chiara, Erdogan deve rinunciare al suo intervento in Siria. Nonostante le restrizioni riguardanti le armi esportate nella penisola anatolica, il popolo curdo chiede fortemente un aiuto più diretto da parte dell’Europa poiché ritiene la situazione già abbastanza critica.

ll Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in queste ultime ore alla Casa Bianca per un incontro istituzionale con Trump ed in questo incontro ha usato parole abbastanza dure nei confronti della Turchia ed esprimendo tutta la solidarietà possibile nei confronti dei curdi, che hanno lottato in tutti questi anni senza sosta per sconfiggere l’ISIS.

Il Presidente Trump ed il Presidente Mattarella

Ecco l’annuncio ufficiale della visita del Presidente Mattarella al Presidente Trump https://www.quirinale.it/elementi/40090

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