La pizzeria “Falcone e Borsellino”: i fatti
Ha fatto molto discutere il queste ore il caso di una pizzeria di Francoforte chiamata” Falcone e Borsellino ” che presenta degli elementi alquanto macabri e surreali: su una parete è possibile amminare una delle foto più importanti mai scattate da Tony Gentile, che ritrae Falcone e Borsellino, accostata ad un’altra foto, quella di don Vito Corleone, interpretato da Marlon Brando, nel film ‘Il Padrino‘, fino al logo della Pizzeria con i fori dei proiettili e le pizze intitolate ai due giudici.
LL’Italia stereotipata e l’offesa alla memoria
L’immagine di una Italia stereotipata, quella della pizza, di una mafia spettacolarizzata, quella dei cliché e dei film.
La sorella di Giovanni Falcone, la professoressa Maria Falcone ha presentato un ricorso al tribunale tedesco chiedendo di inibire al proprietario l’utilizzo del nome Falcone nell’intestazione della pizzeria per violazione della memoria dei due magistrati.
Il ricorso però, è stato respinto perché, scrive il tribunale “sono passati quasi 30 anni dalla morte di Falcone e il tema della lotta alla mafia non è più così sentito tra i cittadini.” “Il giudice ha operato principalmente in Italia e in Germania è noto solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria.”
Tale sentenza è l’emblema di tutto ciò contro cui hanno lottano questi due magistrati: l’indifferenza, concepire la mafia come un fenomeno circoscritto ed incapace di penetrare in tutti i settori e in tutto il mondo.
I giudici forse non sanno della collaborazione di Falcone con FBI, con le autorità americane; forse non sanno che recentemente, al termine della Conferenza delle Parti sulla Convenzione Onu contro la criminalità transnazionale riunita a Vienna, è stata approvata all’unanimità da 190 Paesi una risoluzione che riconosce il contributo dato da Falcone alla lotta al crimine organizzato internazionale e di tutti gli altri innumerevoli riconoscimenti conferiti ai due magistrati. In due righe di motivazione sono stati distrutti anni e anni di lavoro, quelli finalizzati a mettere in atto tecniche investigative sempre più incisive, per individuare le più complesse attività criminali a livello non solo nazionale o europeo, ma mondiale. In due righe abbiamo cancellato il valore della memoria e dell’Impegno contro non soltanto un fenomeno criminale, ma culturale, che ha cambiato la storia di paesi interi.
Per questo motivo, Maria Falcone ha dichiarato:
Faremo appello contro un provvedimento che riteniamo ingiusto anche alla luce del valore che assume in una città con una fortissima presenza di italiani che ben conoscono il significato della lotta alla mafia e il sacrificio di chi per la giustizia ha perso la vita.
Anche il Ministro Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede, hanno mostrato disprezzo ed indignazione.
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