Quando è nato Giovanni Falcone?

Falcone quando è nato? Nacque il 18 maggio 1939 e quest’anno ricorre il 30° anniversario della sua morte.

Com’era Giovanni Falcone?


Giovanni Falcone era un uomo molto timido, riservato, sempre discreto, dall’animo buono, amava in modo appassionato la vita, che ha sacrificato facendo delle scelte, soprattutto quelle professionali che hanno influenzato le di conseguenza la vita quotidiana.

Nonostante ciò, è sempre stato consapevole di svolgere un ruolo importante: quello rappresentare lo Stato, in un momento in cui lo Stato era in ginocchio dinanzi alla violenza mafiosa.

L’importanza del suo lavoro

Ha saputo incarnare l’istituzione che rappresentava con grande professionalità, meticolosità, è famoso infatti il “metodo Falcone”, basato su uno studio approfondito, e preciso.

Giovanni Falcone


Questo incredibile professionista riusciva a lavorare ore ed ore, aveva l’obiettivo di portare a compimento tutto ciò che si fosse prefissato di fare. Amava sua moglie Francesca, la sua famiglia, sua sorella Maria, che ad ogni compleanno le preparava una torta alle fragole.
Amava il mare, nel quale poteva nuotare libero dai rischi, dai controlli, dalle sirene.

Riusciamo quasi ad immaginarlo, con un sorriso che guarda il cielo e si gode le onde del mare, un momento di libertà, di una vita praticamente blindata.

Giovanni Falcone
Giovanni Falcone e Francesca Morvillo


Il magistrato era prima di tutto un uomo che aveva l’obiettivo di fare il proprio dovere senza guardarsi indietro, con la consapevolezza di fare la cosa giusta, nonostante gli attacchi, le sconfitte, le accuse,perché il suo sguardo non era rivolto solo al presente, ma anche al futuro.

Egli era consapevole del fatto che il suo lavoro fosse importante per creare un nuovo modo di lottare contro la mafia, grazie all’istituzione della Procura Nazionale Antimafia e poi delle Procure Distrettuali Antimafia.

https://www.repubblica.it/politica/2022/05/04/news/procuratore_nazionale_antimafia_poteri-348104678/

Giovanni Falcone

Immaginava una lotta ed un lavoro da svolgere in collaborazione tra i diversi magistrati, scambiandosi informarsi, abbattendo quel muro di omertà sul quale le mafie hanno sempre proliferato.
Andò avanti per la sua strada, sempre a testa alta, consapevole dei rischi e senza lasciarsi dominare dalla paura,cercò di rappresentare lo Stato nel quale credeva profondamente.