Rita Borsellino era la sorella di Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio 1992.
Rita laureata in farmacia, seguì le orme del padre che possedeva una farmacia nel quartiere la Kalsa a Palermo.
A seguito della morte di Paolo, Rita insieme alla madre volle piantare in via D’Amelio, un albero di ulivo simbolo di pace.
Dopo la strage che le portò via il fratello, iniziò una dura lotta volta alla ricerca della verità.
Iniziò a girare nelle scuole per raccontare la storia di Paolo, per educare i giovani al rispetto delle istituzioni e dei valori in cui credeva fortemente il fratello.
Collaborò con alcune associazioni antimafia come Libera, della quale divenne anche Vicepresidente.
Si fece promotrice di numerosi eventi antimafia e volti all’emancipazione femminile.
Si candidò più volte con il centrosinistra, nonostante la famiglia fosse più vicina alla destra, Rita infatti, concepiva la politica come uno strumento per cambiare il Paese.
Il nodo della collusione politica va sciolto una volta per sempre. I partiti hanno il dovere di essere al di sopra dei sospetti. Devono “dare l’esempio”. Chi rappresenta il popolo non può permettersi di suscitare il minimo dubbio sulla propria condotta morale.
Rita Borsellino
Nonostante la malattia che la colpì durante gli ultimi anni di vita, non smise mai di lottare affinché emergesse tutta la verità sulla strage di via D’Amelio.
In occasione del venticinquesimo anniversario della morte di Paolo, in diretta televisiva durante il programma condotto da Fabio Fazio, Pif e Roberto Saviano disse:
I brandelli di verità, i coriandoli di verità non ci interessano, anzi ci danno fastidio. Noi la verità la vogliamo per intero. Ci sono dei punti fermi da cui ripartire come delle sentenze, una che dice che la trattativa tra Stato e mafia c’è stata, che ci sono stati innocenti, poi colpevoli per altre cose, che sono finiti in galera perché qualcuno ha voluto mandarceli per dare in pasto all’opinione pubblica delle cose. Noi vogliamo sapere ora perché, a chi serviva e a chi è servito.
Rita Borsellino