Un ricordo della signora Agnese Borsellino

Dal ricordo di Agnese Borsellino

«Se mi dicono perché l’hanno fatto, se confessano, se collaborano con la giustizia, perché si arrivi ad una verità vera, io li perdono. Devono avere il coraggio di dire chi glielo ha fatto fare, perché l’hanno fatto, se sono stati loro o altri, dirmi la verità, quello che sanno, con coraggio, con lo stesso coraggio con cui mio marito è andato a morire, di fronte al coraggio io mi inchino, da buona cristiana dire perdono, ma a chi? Io perdono coloro che mi dicono la verità ed allora avrò il massimo rispetto verso di loro, perché sono sicura che nella vita gli uomini si redimono, con il tempo, non tutti, ma alcuni si possono redimere è questo quello che mi ha insegnato mio marito».

«Lui amava le strade ed i palazzi che raccontavano la storia. Era un uomo che cercava la verità. Una volta mi disse: “Dove non c’è verità non c’è giustizia”. E poi aggiunse:” La giustizia lenta è un’ingiustizia per la società. Ecco perché non posso concedermi molti spazi per me, tanta gente aspetta una mia decisione. Ed oggi è una giornata preziosa, unica.»

La signora Agnese è morta il 5 maggio 2013 senza conoscere tutta la verità.

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