È morto Raffaele Cutolo, capo della Nuova Camorra Organizzata.

È morto Raffaele Cutolo all’età di 79 anni a seguito di una lunga malattia con numerosi ergastoli sulle spalle.


Cutolo si trovava presso il reparto sanitario del carcere di Parma, sottoposto al regime del 41 bis, nonostante il suo avvocato, Gaetano Aufiero, aveva più volte presentato istanza di trasferimento agli arresti domiciliari per gravi motivi di salute, ma il Tribunale aveva sempre respinto.

Chi era Raffaele Cutolo


È stato il capo della Nuova Camorra Organizzata, chiamato ‘O professore’, nonostante avesse solo una licenza elementare, è stato uno dei boss più importanti della camorra. Nacque ad Ottaviano, in provincia di Napoli, il 4 novembre del 1941.

Attività criminali


Nel 1963 fu condannato per aver ucciso Mario Viscito per una rissa, scontando la sua pena nel carcere di Napoli Poggioreale.
Successivamente ritornò libero per poi essere arrestato nuovamente, decidendo in quel momento di costituire la Nuova Camorra Organizzata, ispirandosi alla struttura piramidale di Cosa Nostra e della ‘ndrangheta.


Nel 1977 gli fu riconosciuta dalla la Corte di Appello, l’infermità mentale, condudendolo nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, da cui evase l’anno dopo.
Grazie ai rapporti con altre organizzazioni criminali riuscì ad ottenere un importante fatturato con con la cocaina, la polvere bianca che trasforma tutto in oro.
Purtroppo lungo il suo cammino entrò in collisione con il cartello della Nuova famiglia, alleanza messa in piedi dal clan Nuvoletta di Marano, che portò decine di morti.

La vita privata di Raffaele Cutolo


Dal punto di vista sentimentale, sposò Immacolata Iannaccone nella chiesa di cala d’Oliva del carcere dell’Asinara e dal 1995 era al regime del carcere duro. Gli uccisero il primo figlio, Roberto, assassinato in un agguato a Tradate, in provincia di Varese, nel 1991, poi è diventato padre per la seconda volta nel 2007, di una bambina concepita con la moglie Immacolata Iacone attraverso l’inseminazione artificiale autorizzata dal ministero di Giustizia sei anni prima.

La figura criminale di Raffaele Cutolo


La figura criminale di Raffaele Cutolo ha ispirato il film “Il camorrista”, girato dal regista Giuseppe Tornatore e tratto dal libro del giornalista Giuseppe Marrazzo, e a lui facevano pensare anche i versi della canzone di Fabrizio De André “Don Raffaé”.
Cutolo è stato, come tanti altri, il boss dei silenzi, non ha mai voluto intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia ed è sempre rimasto fedele alle sue convinzioni. Molto è stato scritto su di lui, molti coinvolgimenti ha avuto in diverse situazioni, ad esempio nella vicenda di Aldo Moro.
«Potevo salvare Moro ma fui fermato». «Aiutai – spiegò Cutolo – l’assessore Cirillo (rapito e successivamente rilasciato dalle Br, ndr), potevo fare lo stesso con lo statista. Ma i politici mi dissero di non intromettermi». «Per Ciro Cirillo si mossero tutti, per Aldo Moro nessuno, per lui i politici mi dissero di fermarmi, che a loro Moro non interessava».

“È morto il boss Raffaele Cutolo, un capo sanguinario della camorra, protagonista della trattativa tra i servizi segreti ed esponenti della Dc per la liberazione di un assessore regionale campano rapito dalle Brigate Rosse. Ha portato con sé i misteri del caso Cirillo”. Lo scrive in un tweet il senatore Sandro Ruotolo del gruppo Misto.

Fonte: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/cutolo-camorra-morto-raffaele-24d8b547-8568-4e6b-a292-c14d6a19d385.html