Minacce a Roberto Saviano e Rosaria Capacchione, dopo 13 anni la sentenza di condanna

Sono trascorsi 13 anni dalla famosa udienza del 13 marzo 2008 nel corso del processo d'appello Spartacus contro il clan dei casalesi, nella quale l'avvocato Michele Santonastaso lesse la sua richiesta di ricusazione della Corte, menziando il libro "Gomorra" di Roberto Saviano e alcuni articoli della giornalista Rosaria Capacchione i quali, secondo l'avvocato avrebbero potuto influenzare I giudici. Le intimidazioni e minacce In realtà quelle parole erano delle vere e proprie minacce. Infatti i giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Roma hanno inflitto due condanne, riconoscendo l'aggravante del metodo mafioso al reato di minaccia. Hanno condannato ad un anno e sei mesi il boss dei Casalesi, Francesco Bidognetti (detenuto in regime di carcere duro) e ad un anno e due mesi il suo difensore, l'avvocato Michele Santonastaso . Hanno invece assolto l'avvocato Carmine D'Aniello, difensore dell'altro storico boss del gruppo criminale casertano,…

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Peppino Impastato, il ragazzo che sognava una Cinisi libera dalla mafia.

 «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. (…) Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore». Peppino impastato Peppino Impastato era questo: un giovane siciliano che sognava un Paese libero dalla mafia, un Paese in cui tutti fossero stati in grado di apprezzarne la bellezza. Peppino era un giornalista, poeta ed attivista, che avvertiva il desiderio di cambiare il nostro Paese. La sua arma erano le parole, i suoi racconti, la sua radio, la sua denuncia sociale. La passione per la politica e l'impegno civile  Egli nacque a Cinisi in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948 da una famiglia mafiosa, ma nonostante questo, attraverso le varie iniziative come la nascita del gruppo Musica e cultura, che svolgeva…

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Premio internazionale Peter Mackler 2019 al giornalista Paolo Borrometi.

Paolo Borrometi, giornalista investigativo siciliano, ha vinto il Premio internazionale Peter Mackler 2019, per il suo giornalismo etico e coraggioso. Borrometi, primo giornalista italiano ed europeo a ricevere questo importante riconoscimento , sarà premiato durante una cerimonia alla Craig Newmark Graduate School of Journalism di New York City mercoledi' 25 settembre. Borrometi attraverso il suo giornalismo investigativo, ha cercato in questi anni, di raccontare la mafia siciliana, in particolare, quella di Ragusa e Siracusa, nonostante le numerose minacce ed intimidazioni. Il giornalista coraggioso vive infatti sotto scorta, ma continua ogni giorno a raccontare la sua Terra, affinché tutti possano conoscere questi fenomeni e possano opporsi. In queste ore ha dichiarato: "Sono molto felice e riconoscente. Dedico questo premio alla giornalista e blogger maltese Daphne Caruana Galizia, ai giovani cugini Alessio e Simone D'Antonio, uccisi dal figlio di un boss di Vittoria (Ragusa) in quella…

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