In ricordo di Giuseppe Di Matteo

 

Oggi la pagina ricorda l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo avvenuto l’11 gennaio 1996.
Giuseppe era il figlio di Santino Di Matteo, collaboratore di giustizia che rilasciò varie dichiarazioni sulla strage di Capaci e sull’uccisione di Ignazio Salvo. Per questo motivo fu rapito il figlio, il 23 novembre 1993, quando aveva soltanto 13 anni, da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca. Il bambino dopo 180 giorni di prigionia fu sciolto nell’acido.
Gli esecutori materiali del delitto furono Vincenzo Chiodo, Enzo Salvatore Brusca e Giuseppe Monticciolo.
Per il sequestro e l’omicidio del piccolo Giuseppe, oltre Giovanni Brusca, sono stati condannati all’ergastolo circa 100 mafiosi tra cui Leoluca Bagarella, Salvatore Benigno, Salvatore Bommarito, Luigi Giacalone, Francesco Giuliano, Giuseppe Graviano, Salvatore Grigoli, Matteo Messina Denaro, Michele Mercadante, Biagio Montalbano e Gaspare Spatuzza.
« Ho ucciso Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l’auto bomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti. Ancora oggi non riesco a ricordare tutti, uno per uno, i nomi di quelli che ho ucciso. Molti più di cento, di sicuro meno di duecento. »
(Giovanni Brusca, dichiarazione tratta dal libro Ho ucciso Giovanni Falcone, di Saverio Lodato, Mondadori)

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