La storia di Maria Concetta Cacciola

Articolo di Andrea Crisante

Questa è la storia di una donna, Maria Concetta, desiderosa e che ha lottato sino all’ultimo per una vita normale come quella di tante altre persone, il cui sogno si è infranto contro l’infamia e l’ignoranza di cui si nutre la ‘ndrangheta.

Chi è Maria Concetta Cacciola?

Maria Concetta Cacciola era una ragazza che ha avuto la sfortuna di nascere in un contesto sbagliato, in quanto era la nipote di Gregorio Bellocco, capo famiglia di Rosarno (Calabria).

 A tredici anni ella incontrò Salvatore Figliuzzi e con quest’ultimo si sposò per fuggire dalla famiglia nella speranza di poter costruire di una vita lontana da Rosarno e dalla realtà in cui era cresciuta, ma la sciagura si accanì sulla vita della ragazza: Salvatore sposò Maria Concetta solamente con l’intento di entrare nel clan Bellocco e di far carriera al suo interno.

Le cose precipitarono dopo l’arresto di Salvatore, il quale venne condannato a otto anni di reclusione per associazione mafiosa: infatti Maria Rosaria insieme ai suoi tre figli nati dal matrimonio furono costretti a vivere anche loro la condanna, come le regole della ‘ndrangheta impongono specialmente alle mogli.

Il coraggio di Maria Concetta

Stufa della situazione Maria Concetta iniziò a prendere in considerazione l’idea della separazione parlandone con la sua famiglia che, non essendo assolutamente d’accordo, fece di tutto per impedirle di portare a compimento la sua volontà.

Fu così che Maria Concetta si gettò nel web trovandovi un piccolo momento di evasione e di libertà in una vita segregata e piena di delusioni: si iscrisse ad una chat con il nickname di “nemi” e vi conobbe un altro utente, che viveva e lavorava in Germania, dal nickname “principe 484” con il quale dopo varie chiacchierate virtuali ci si incontra.

Tuttavia la notizia di tale incontro iniziò a circolare per le vie di Rosarno, giungendo sino alla famiglia di Maria Concetta ed in particolare al padre ed al fratello, i quali iniziarono a picchiare brutalmente la propria figlia e sorella.

Un giorno, a causa del sequestro del motorino di uno dei suoi figli, Maria Concetta fu costretta a recarsi presso la caserma dei carabinieri per degli adempimenti amministrativi ed iniziò in lacrime a raccontare tutto quello che riguardava la sua famiglia, il clan Bellocco e tutti gli affari ad esso ricollegati, entrando immediatamente nel programma di protezione per i testimoni.

Maria Concetta cambia vita

Fu costretta a cambiare identità e a lasciare Rosarno  non potendo portare con se i suoi figli, i quali rimasero con i nonni, poiché la loro tenera età avrebbe messo a rischio la copertura di Maria.

Il calvario che fu costretta a vivere Maria Concetta sembrò non aver mai fine, la famiglia iniziò a torturarla psicologicamente attraverso delle chiamate telefoniche nelle quali le facevano ascoltare il pianto dei figli oppure negandole la possibilità di poter parlare con loro.

In seguito ad un invito a tornare da parte della famiglia, Maria Concetta, ignara di quello che le sarebbe accaduto, fa rientro a Rosarno confidando ingenuamente in una riavvicinamento con il padre e soprattutto con la madre: in realtà fu proprio quest’ultima a costringere la figlia a registrare una cassetta nella quale dovette dichiarare che quanto raccontato ai carabinieri era soltanto frutto della sua immaginazione.

Ancora una volta presa dalla disperazione la ragazza si confidò con i carabinieri con i quali organizzò un fuga, ma due giorni prima della data convenuta, Maria li chiamò nuovamente e, con la scusa di un attacco febbrile che colpì uno dei suoi figli, avvertì le forze dell’ordine di dover rinviare l’esecuzione del piano di fuga.

La morte di Maria Concetta

Maria è sola, disperata e abbandonata a se stessa; il 17 agosto del 2010  la ragazza venne trovata in bagno agonizzante dopo aver bevuto una bottiglia di acido e morì quarantotto ore dopo.

Nonostante la morte della figlia, la madre, come se la figlia da viva non avesse sofferto abbastanza, infangò la sua memoria scrivendo ai giornali  di voler prendere le distanze dalle dichiarazioni rese ai carabinieri e dal gesto compiuto da Maria.

Per maggiori approfondimenti sulla ‘ndrangheta, ne abbiamo parlato qui https://www.raccontaresignificaresistere.it/cose-la-ndrangheta-l-organizzazione-criminale-piu-potente-del-mondo/

Per altri approfondimenti https://www.corrieredellacalabria.it/tag/maria-concetta-cacciola/

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